Arte e Cultura

Le testimonianze artistiche di particolare rilievo del paese hanno origini medievali ma la via Claudia Nuova, via consolare che come il fiume "incontra" il paese, riporta all'età di Roma.

Le scoperte archeologiche di settembre 2006 nel tratto della statale 17 tra Navelli e San Pio delle Camere, che hanno identificato un asse stradale e degli edifici costruiti ai suoi margini, dei pozzi e dei vasi interrati di età imperiale romana (II-III secolo d.C.), confermano felicemente gli studi e le ricerche che prendono le mosse sia dalla via Claudia Nuova che dal Guerriero di Capestrano, ritrovato casualmente da un contadino nel 1934, mentre arava un campo nel comune di Capestrano, a ridosso del fiume Tirino.

Torre di Sutrium

A Sud-Ovest dell'abitato si trova la singolare Torre triangolare di Sutrium, di origine altomedievale che, insieme alla Torre di Montegualtieri nel teramano, costituisce un esempio unico nel territorio abruzzese.

Santa Maria di Cartignano è senza dubbio l'architettura romanica più importante. Chiesa benedettina dall'impianto a tre navate, separate da arcate a tutto sesto con pilastri quadrati e abside semicircolare. La facciata si conclude con un campanile a vela ad arco ogivale, gli affreschi duecenteschi, opera di Armanino da Modena, sono stati asportati dal catino absidale negli anni '60 e trasferiti per essere conservati nel Museo Nazionale di L'Aquila.

Santa Maria di Cartignano

Nella chiesa di San Lorenzo si conservano all'esterno, innestati nella facciata, alcuni elementi di matrice medievale. All'interno troviamo altri elementi come un bassorilievo e una scultura di Madonna con Bambino, venuti alla luce nel 1926 durante gli scavi per i lavori di restauro della chiesa di Cartignano.

Nel XVI secolo, ai margini del borgo medievale e presumibilmente sul sito di un preesistente castello, si insediò il palazzo-castello mediceo, la cui attuale configurazione, di proprietà della famiglia De Sanctis, è frutto di numerose modifiche. L'edificio, a pianta rettangolare con corpi di fabbrica racchiusi attorno ad un elegante cortile, è munito a Nord di un'alta torre quadrilatera con beccatelli.

Castello Mediceo

L'ingresso all'interno del cortile, è segnato da un portale con arco inquadrato da bugne di dimensioni eterogenee, all'esterno sono presenti alcune finestre a bifora di pregio. L'interno del palazzo è ricco di arredi d'epoca, di tele, di camini, nicchie, soffitti a cassettoni e volte. Lo stato di conservazione è discreto nonostante i rimaneggiamenti subiti nel tempo.

Menzione particolare va fatta per la ceramica di Bussi, arte questa che favorì lo sviluppo economico e demografico del paese alla fine del 1600, importata dei vasai di Castelli come Francesco Cappelletti-Finissi e Francesco Antonio Grue, che trovarono a Bussi le condizioni ideali (acqua e argilla) per lo sviluppo del settore e che qui produssero le più antiche maioliche.

In quel periodo il paese era un centro di estrema importanza per la produzione ceramica, caratterizzata da un'estrema vitalità e varietà di produzioni che comprendevano sia la maiolica artistica che il vasellame da cucina in terracotta, tanto che a Bussi sorsero delle fabbriche un tempo ubicate in via Stoviglieri.

Nei primi del '900 l'industria ceramica, allora fiorentissima, cominciò a decadere in seguito all'utilizzazione delle acque del Tirino dalla Società Italiana di Elettrochimica, alla quale cedette il posto.